mercoledì 17 dicembre 2014

La lezione della Lira per il Rublo sotto attacco.

"Dall’inizio di dicembre la Banca centrale ha eroso con questo obiettivo oltre 10 miliardi di dollari, e secondo un sondaggio condotto dall’agenzia Bloomberg tra 18 economisti il valore degli interventi è destinato a toccare i 70 miliardi, un sesto delle scorte di valuta custodite nei suoi caveau". Ora molti ricorderanno quando finì sotto attacco speculativo la Lira. Era il 1992, il governo Amato fece uscire la Lira dall'allora "serpente monetario", nella notte tra il 9 ed il 10 luglio 1992 operò un prelievo forzoso ed improvviso del 6 per mille su tutti depositi bancari. Un decreto legge di emergenza l’autorizzava a farlo. Il 16 settembre 1992, una vendita allo scoperto di sterline forzò il pound ad uscire dallo Sme e la Banca d’Italia, guidata da Carlo Azeglio Ciampi, cercò di sostenere la lira con un intervento da 40 mila miliardi di lire. "Tra l'estate e l'autunno la Banca d'Italia polverizzò riserve per 48 miliardi di dollari (pari oggi a circa 75 mila miliardi di lire) in una inutile difesa del cambio, voluta dal capo del governo Giuliano Amato e dal ministro del Tesoro Piero Barucci. (...) Ancora resiste, per esempio, il segreto sulla perdita reale subita dalla Banca d'Italia (quindi dai contribuenti), comprando su tutti i mercati la moneta nazionale per sostenerne la quotazione. I giornali stimarono cifre colossali e un guadagno, solo per lo speculatore George Soros, di un miliardo di dollari".

Cari ‪‎Paesi Baltici‬ e cara ‪Polonia‬, mica avevate disinvestito nella difesa militare, vero?

Ora immaginiamoci ‪Putin‬ che, dopo aver provato tutti gli strumenti di finanza classica, nel panico da caduta libera del rublo, cerca "soluzioni creative" pur di non cedere alle pressioni dell'Occidente malvagio. (Cari ‪‎Paesi Baltici‬ e cara ‪Polonia‬, mica avevate disinvestito nella difesa militare, vero?).

martedì 16 dicembre 2014

Il 2014 in un'efficace sintesi.

I segnali di ripresa a livello globale si rafforzano, il 2014 è andato meglio del previsto, nonostante il buco nero dell'Europa.

 - Il prezzo del petrolio greggio, sotto i 60 dollari al barile, fa soffrire Russia, Venezuela ed Iran, ma permette di tagliare i costi di produzione e dunquei prezzi. Gli Stati Uniti, autosufficienti grazie ai massicci investimenti per l’estrazione dello shale gas (nonostante i costi ambientali del fracking), si godono una ripresa robusta.

- Il declino del tasso d’interesse, negli Stati Uniti come in Europa, dà un po' di fieto al Vecchio Continente. Solo l'Italia potrebbe metter via 6 miliardi (da non sperperare nelle Olimpiadi: quelle di Los Angeles del 1984 furono per intero finanziate da privati). - Capitolo Cina: l'aumento del Pil è superiore al 7%, mentre la Borsa di Shanghai è in peno boom con un impressionante +27% su base annua.

- Preoccupazione Giappone: lo stimolo fiscale e monetario dell’Abenomics non ha dato la sveglia al paese, in stagnazione da 20 anni, addirittura ripiombato in recessione.

 - Sorpresa Stati Uniti: il rafforzamento del dollaro, la performance economica (nel terzo trimestre con + 4% del PIL), il miglior risultato dopo la Cina tra le economie più grandi, l'afflusso di investimenti, inflazione bassa, crescita dei salari e dell’occupazione, domanda sostenuta.

- Timori Europa: il rallentamento della Germania, è dovuto anche alle tensioni geopolitiche con la Russia; si teme l'effetto contagio per gli altri paesi.

- Situazione internazionale: contesa Russia-Ucraina; dispute marittime tra Cina e Giappone; conflitto israelo-palestinese; trattativa con l’Iran per la dotazione nucleare; insurrezione dell’Isis in Iraq e Siria.

lunedì 15 dicembre 2014

L'Italia esporta l'oro.

L’Italia è diventata un paese esportatore di oro, pur non avendo miniere aurifere. Proviene dalle casse del 28 per cento degli italiani (...) per un quantitativo di duecento tonnellate del metallo prezioso. Pari a circa 8 miliardi di euro.

venerdì 12 dicembre 2014

Fine anno, tempo di bilanci.

Secondo me, il discorso di fine anno, quest'anno, dovrebbe farlo Matteo Renzi, l'unico che per motivi anagrafici può dare un senso di futuro agli italiani asserragliati e depressi nella trincea delle riforme. E fare un discorso di verità: "Cari italiani, avete visto cosa hanno combinato malaffare - malavita - mafie varie a Roma? Ci vuole meno Stato. Perché troppi malviventi vogliono rubare i soldi dei cittadini: dobbiamo affamare il cavallo. Volete che il cancro di Roma si trasformi in metastasi? No, di certo: il bravo oncologo 'affama' il tumore. Così faremo noi: basta partecipate, via le super tasse, enti inutili, sprechi folli eccetera. Fuori tutti. Con questi risparmi, taglieremo immediatamente le tasse e troveremo i soldi per gli ammortizzatori universali, completando il Jobs Act con la riforma Boeri. La Cgil vuole mettervi una super Imu per continuare a sperperare soldi nelle partecipate e in chissà quali genialate finto-keynesiane, che manderebbero il Paese a KO, portando la Troika in Italia? Dite di no, con rispetto ma fermezza. Poi serve un enforcement anti corruzione, taglio stazioni appaltanti, maggiore trasparenza, il Foia4Italy. E tutti i servizi della PA online. La #Germania non fa la maestrina dalla penna rossa, ma vuole aiutare il Sud Europa a convergere su standard europei, in modo da rende omogenea l'Europa in vista di un salto di qualità nell'unione". E fa le riforme, senza altri annunci. E se gliele impediscono, fa nomi e cognomi, e si va al voto col Mattarellum. A quel punto il Presidente Napolitano faccia un breve saluto e augurio agli italiani, che ne hanno bisogno, essendo stati tartassati come se non ci fosse un domani (ed è per questo che fanno lo sciopero dello shopping e del voto, con astensionismo da vertigini). Gli italiani non sono eversori, ma sono le grandi vittime dell'eversione che da Piazza Fontana in poi (ma volendo, da Portella della Ginestra) flagella l'Italia, senza per altro mai dare nome e cognome agli autori delle stragi. Gli italiani sono le grandi vittime dello stragismo e dell'iper tassazione, ma sono arcistufi. Dieci minuti di discorso, chiaro, limpido: aria fresca.

mercoledì 10 dicembre 2014

Il Censis va di padre in figlio.

Perché rifiuto la cooptazione quando non è trasparente e meritocratica? Lo spiega bene Sergio Romano oggi sul Corriere raccontando la vicenda di Kim Philby: "(...) I lagami di casta favorivano la cooptazione, anche per funzioni molto delicate, di persone che appartenevano a una stessa fascia sociale, si erano lungamente frequentate e provavano sentimenti di reciproca fiducia. Erano insomma una grande famiglia, vale a dire il luogo dove si consumano spesso i peggiori tradimenti". L'unica strada è una meritocrazia trasparente. Il resto è declino. Il Censis che va di padre in figlio, in continuità col nepotismo e il familismo all'italiana, umilia i giovani? Ma smettiamo di pubblicare i suoi report, forse è meglio. Meritocrazia, dove sei?

La vista corta dell'Italia.

E, insomma, ancora una volta in tre anni, arriviamo con il fiatone ed il respiro corto a due date fatidiche - 17 dicembre e 29 dicembre (per via della ‪#Grecia‬) - che potrebbero rimettere l'‪Eurozona‬ in crisi. Se ci fossimo arrivati con una vera ‪Spending Review‬, con i tagli alle ‪‎municipalizzate‬, e una conseguente riduzione dell'‪Irpef‬ - almeno per le fasce medie -, saremmo stati tutti più tranquilli. Si sarebbero almeno poste le basi per una ripresa dei consumi interni (il ‪‎Mercato Interno‬ in caduta libera da trimestri ha ipotecato la ‪‎recessione‬ e generato i rischi di ‪deflazione‬). Certo, se dovesse volgere al peggio, si potrebbe sempre fare una ‪patrimoniale‬ sulle ‪banche‬ (cancellando il 10-15% di titoli in loro possesso, dopo che hanno investito i soldi a costo quasi zero della ‪Bce‬, in titoli di Stato - per avere una rendita sicura! - invece che prestarli a famiglie e imprese: anche a questo si deve il circolo vizioso). Ma, se la situazione - già compromessa - dovesse precipitare, avremmo preferito arrivarci, con le "spalle più coperte", invece che coi soliti baldanzosi proclami (cui nessuno più crede, come dimostrano l'astensionismo e la scarsissima propensione allo shopping). Riflessioni sotto l'albero, eh. 1. Le dimissioni forzate di Cottarelli, rispedito a Washington, sono state follia pura. 2. Il tergiversare sul ministro Poletti, non dà affatto un'immagine rasserenante. Solo per questioni di opportunità "politica", dovrebbe aprirsi una riflessione molto seria. Anche senza conseguenze penali, la questione è squisitamente politica. Nicola Rossi ha ragione. Sostituire Poletti con Tito Boeri sarebbe la soluzione migliore.

giovedì 4 dicembre 2014

Rating‬ ‪Italia‬ tagliato da S&P a ‪‎BBB‬-. La Troika è l'unica soluzione contro la Mafia Capitale?

Pd commissariato. Fasciomafia al Comune di Roma. Il M5S denuncia 5 miliardi di euro di sprechi all'anno a causa della corruzione. La Troika è l'unica soluzione contro la Mafia Capitale? La politica sembra impotente di fronte al declino, romanzo criminale, italiano.

Forse, più che commissariare il PD, bisogna commissariare l'Italia?

Bini Smaghi ha ragione a dire che il silenzio della politica, durato anni, non solo è imbarazzante, ma fa capire perché nessuno voglia fare gli Euro Bond con un Paese così marcio.

Se il ‪‎Censis‬ afferma che le ‪‎riforme‬ sono un flop e incoerenti, se la corruzione dilaga (anche dopo aver ammesso che le ‪foto‬ usate per ‪il Character Asassination‬, sono orribili),forse è giunta l'ora che si dica che sarebbe meglio chiamare la ‪Troika‬. Che ha dimostrato di saper fare le riforme. Che, soprattutto, ha creato le premesse per la crescita ovunque abbia operato, in maniera lucida. Certo, i costi sociali non vanno sottovalutati, ma per quelli bisogna trovare 20 miliardi di euro per le tutele universali (una vera ‪flexsecurity e non caramelle‬). Così non si va avanti, ma si fanno solo pessime figure, erodendo quella poca ‪reputazione‬ (ah, la reputation!) che l'‪#Italia‬ aveva - a gran fatica! - recuperato con ‪Mario Monti‬. Non è il caso di tornare indietro, visto che - dopo gli ‪stress test‬ sulle banche - non possiamo neanche permettercelo, in un Paese con un debito/PIL da vertigini.

mercoledì 26 novembre 2014

L'astensionismo e il No ai minestroni ideologici.

L'Italia versa in coma economico (dove sono finiti gli 80 euro? E dove i 50 miliardi di euro restituiti alle imprese?) e i pieno caos ideologico: si scambia l'utopia (la tensione idealista, dagli slanci romantici) con il "socialismo surrealista" (copyright di un renziano) dei civatiani che poi flirta con il socialismo reale stile Ddr dei Fassina e dalemiani. L'astensionismo ha insomma ragioni ben profonde: perché è un NO ai "minestroni" mediatici. L'astensionismo è più serio perché chiede chiarezza: un discorso di verità. Che, ovviamente, latita, perché scomodo.

Sondando gli umori di tante persone (ex liberali, ex repubblicani, ex socialisti riformisti) che non stanno votando, osservo anche un rifiuto più profondo. Che poi spiega perché parte degli italiani - che avrebbe le possibilità - non fa più nemmeno shopping: è davvero stufa di tutto. Per carità, sarà soltanto un 5-8% dell'astensionismo attuale, ma non va proprio snobbata. Probabilmente tornerà a votare quando il ciclo di riforme sarò completato, quando si capirà che l'Italia ha basi più solide di quanto appaia alla superficie. Aspetta il traghettamento dell'Italia in un porto sicuro.

giovedì 20 novembre 2014

12 dicembre, Piazza Fontana (macché sciopero generale).

La scelta del 12 dicembre, anniversario di Piazza Fontana, è infelice quanto quella che anticipava - con malizia - il Ponte dell'8 dicembre. Comunque, se un'organizzazone, un Sindacato, guardando un calendario, non riesce ad essere in sintonia con il Sentiment della sinistra storica, ha qualche problema serio con il saper sintonizzarsi con il Paese. Poi, Squinzi ha spiegato che gli scioperi fanno bene alle aziende in periodo di recessione, e questo la dice lunga. O no?

LadyLike e vuoto spinto.

Ci pensavo l'altro giorno dopo un imbarazzante (imho) video sulle LadyLike (le piacione?), che finirà negli annali di satira involontaria, degno del Razzi visto da Crozza... Secondo me, sta a noi donne essere centrate, a diventare influenti. T'intervistano sul ruolo delle donne? Parla pure di sessismo, FattoreD e Gender Gap, ma in maniera seria: gli argomenti - ahimè - non mancano. Ecco, per me una donna in posti di potere (politica - economia - finanza eccetera) deve cercare soluzioni ai tanti problemi che affliggono i cittadini e i consumatori, magari portando avanti un punto di vista (anche) femminile. Se è bella o no, lo ricorderanno gli storici, i poeti e gli amanti del gossip, come sempre: succede così dai tempi di Omero ed Elena di Troia, in fondo. Nessuna bellissima deve spiegare agli altri i segreti del suo successo, neanche le grandi Celebrities lo fanno più (a meno che non vogliano fare pubblicità a creme o diete), anche loro preferiscono parlare di temi d'interesse generale.

mercoledì 19 novembre 2014

Pornografia della Sofferenza e horror vacui.

I vertici dell'Europa sanno che c'è frustrazione, rabbia, esasperazione. In ogni periferia. Ci sono problemi a monte, terrificanti: di crisi sociale, di disoccupazione alle stelle, di donne abbandonate coi figli piccoli da maschi che vanno allo stadio a sfogarsi (o spendono tutto nel mondo delle scommesse o in escort) e se ne fregano. Ripensare le periferie (con più biblioteche, più cultura, meno desertificazione), rispondere all'emergenza casa, all'emergenza lavoro: la sinistra PD se vuole recuperare senso, riparta da queste fratture, da questo dolore vero. Dare risposte a chi non ha voce, sarebbe un passo avanti. Stare nei salottini, guardare compiaciuti gli scontri o invocare i riot dall'ennesimo talk, sarebbe pura incoscienza, pura irresponsabilità. E invece? E invece, ecco Vauro urlare "incazzatevi!" su La7 nello spot della trasmissione di Giulia Innocenzi. Forse intende dire che lui personalmente è piuttosto soddisfatto della sua vita professionale e dei suoi introiti, dunque evita scontri diretti, ma ha bisogno che i soliti poveracci - the usual suspects - facciano la rivoluzione al suo posto? Lui non "s'incazza", ma necessita che i soliti derelitti, reietti, facciano riots ad alto tasso mediatico e finiscano sotto i manganelli, per mantenere il suo status di Indignato Speciale? Sinceramente, non lo so, ma i dubbi serpeggiano. Se Vauro è tanto arrabbiato, vada lui in strada e okkupi tutto quel che gli pare: fatti suoi! Se poi, perde il posto a La7, come capiterebbe a qualsiasi precario con ambizioni rivoluzionarie ed incendiarie (quel prototipo che piace agli incendiari mediatici, molto tranquilli e fortunatamente ligi alla Legge nella vita quotidiana, e ci mancherebbe!), forse capirà perché pochissimi "s'incazzano" come dice lui. Del resto, Giulia Innocenzi che entra in banca, armata fino ai denti, come Patricia Campbell Hearst, la rivoluzionaria dall'infanzia dorata, sarebbe - per fortuna! - pura fantascienza. Dubito francamente che si unirebbe anche a un'Intifada di periferia (e per fortuna, e 2). Ma che ai media piaccia sollevare, anzi chiamare, invocare come in una seduta spiritica, la "guerriglia urbana", è Pornografia della Sofferenza sociale. Splatter. Ma anche horror vacui.

martedì 11 novembre 2014

Il dissesto idrogeologico flagella l'Italia.

In 100 anni si contano più di 10.000 tra morti, dispersi e feriti. L’82% del territorio nazionale è a rischio idrogeologico

Ricorda di citare la fonte: http://www.valigiablu.it/litalia-tra-alluvioni-frane-e-valanghe-i-numeri-di-un-continuo-disastro-annunciato/
Licenza cc-by-nc-nd valigiablu.it
12 mila morti in cento anni. L'82% del territorio è a rischio frane, alluvioni e disastri vari. Il 62% delle frane avviene in Italia. Il dissesto idrogeologico provoca in media un miliardo di danni l'anno. Un condono edilizio non si nega a nessuno.

Ma nell'ex classe dirigente italiana si osserva una strana Sindrome da Re Sole: Après moi le déluge! E, si sa, il diluvio o la bomba d'acqua, crea il disastro.

mercoledì 5 novembre 2014

Stop ai linciaggi sessisti ai ministri Madia e Boschi

I linciaggi sessisti ai ministri Madia e Boschi avvengono in Italia, un Paese dove il ‪Gender Gap‬ è elevato (fonte: Wef) e dove il ‪Fattore D‬ stenta ad affermarsi. In compenso in Italia i casi di ‪femminicidio‬ sono all'ordine del giorno. Inoltre, quando alcune donne vengono promosse in posti di potere, spesso i media parlano di ‪pink washing‬, invece che di merito o ‪‎Valore D‬. Mi farebbe piacere sentire una seria riflessione da parte di ‪Boldrini‬, presidente della Camera, Premio Donna 2008. Parliamo da giorni di oche spennate, ci indigniamo per tante disuguaglianze, ma sul sessismo cala sempre un gran silenzio. In fondo, chiediamo ‪‎rispetto‬. E vere ‪Pari Opportunità‬.

mercoledì 29 ottobre 2014

5-25-50, ma non sono numeri buoni per il Lotto. Ma descrivono il declino italiano.

Tre numeri racchiudono il rebus italiano: 5-25-50. L'‪Italia‬ rappresenta il 5% della popolazione europea (per questo lo ‪Ius Soli‬, pur temperato, ha senso! Oltreché per motivi etici); vantiamo il 25% della produzione (siamo la seconda manifattura d'Europa, dopo la Germania); ma deteniamo il 50% del ‪‎Welfare‬ (stato sociale) a debito. Nessuno - nella ‪Globalizzazione‬ sempre più incalzante - può vivere generando più deficit pubblico che ‪PIL‬. Viviamo al di sopra delle nostre possibilità. Tanto meno un Paese di vecchi quale ormai siamo (e la vecchia costa!).

Il Debito italiano è un problema perché sottrae alla crescita e agli investimenti, 80 miliardi di euro l'anno, spesi in interessi.

lunedì 27 ottobre 2014

Stress test, le banche tedesche hanno più derivati che crediti.

Le due banche italiane bocciate dagli Stress test - Mps e Carige - non raccontano tutta la realtà. Ma solo un pezzo: le banche italiane non hanno ricevuto aiuti dallo Stato.

Invece le banche tedesche hanno più derivati che crediti.

Tutto bene? Siamo sicuri? Arrivederci alla prossima Grande Crisi. Il sistema bancario italiano è più solido di quello tedesco, nonostante Mps e Carige.


martedì 21 ottobre 2014

Gli 80 euro non sono una mancia.

Le "mance da ottanta euro" è un'espressione usata da ‪Alessandro Gilioli‬ ed è offensiva verso chi ha stipendi bassi ed oggi riceve gli ‪‎80 euro‬. Chi li riceve, non li ha chieste, dopo anni di bassi salari, causati dallo scellerato patto dei Sindacati (bassa produttività, salari da fame). Uno di quei patti che ha distrutto il Paese.

L'espressione "mancia" ti fa sentire un'Olgettina che deve ringraziare il Paperone di turno. Ti dà l'idea di considerare tutti coloro che si sbattono, onestamente, per arrivare a fine mese delle sorte di Audrey in tubino nero che cercano un milionario in Colazione da Tiffany. Poi, sono gli stessi che mi chiedono il voto.

Non avete problemi di rappresentanza. Ma avete seri problemi con lo zoccolo duro del reale. Problemi a rappresentare - senza pregiudizi! - il Paese là fuori, che s'arrabatta anche con gli 80 euro, in una delle peggiori crisi economiche dal '29 ad oggi. Non sono una Miracolata se prendo gli 80 euro: lavoro con il mal di schiena lancinante, con la febbre, col tunnel carpale, in ogni condizione di salute. E voto in base alla coscienza, non con le mance elettorali. Smettetela di offendermi.

lunedì 20 ottobre 2014

Cosa non va in Italia.

Come funziona l'‪‎Ascensore Sociale‬? Male in ‪Italia‬. Gli ‪‎italiani‬ sono pessimisti: solo il 39% crede che per migliorare la propria situazione, serva una ‪Buona Educazione‬ (una ‪buona scuola‬). Sconfortante! E neanche credono che basti lavorare di gran lena. Per gli italiani (80%) servono invece fortuna - famiglia ricca - conoscenze giuste (ah, le relazioni!). Contro il 49% dei tedeschi che punta su lavorare sodo (il 73% di americani e 60% dei britannici). (‪Pew Research‬). Qui, capiamo i danni fatti dall'assenza di ‪‎meritocrazia‬ in Italia.

Solo il 15% degli italiani pensa che i suoi figli occuperanno una posizione finanziaria migliore della propria. Come francesi e giapponesi. Ma lontano dal 30% di spagnoli e americani, dal 38% dei tedeschi, dal 94% dei vietnamiti e dall'85% dei cinesi (PewResearch).

Per abbattere la disuguaglianza, li italiani vogliono tasse più basse. Il 68% chiede politiche pro crescita, tasse inferiori e non una redistribuzione stile socialista. Gli italianoi risultano scoraggiati da una tassazione eccessivamente alta.

venerdì 17 ottobre 2014

Le Regioni sono troppe. E sono troppi i governatori.

Ma i governatori delle ‪Regioni‬ hanno mai studiato ‪Insiemistica‬ alle medie? La teoria degli insiemi fa capire che l'espressione "i soldi degli altri" non ha senso. Anzi, è subdola e disorienta. Credono che le Regioni stiano su Marte o in un'Italia che ha uscite (spese) per 835 miliardi e 786 miliardi di entrate? I soldi sono di noi italiani, a prescindere dalla Regione in cui risediamo. La soluzione? Dimezzare le Regioni. E i governatori.

Solo il personale politico costa un miliardo. Ogni consigliere regionale costa 200 mila euro. In Sicilia 1,2 milioni di euro.

La spesa pubblica era al 46% del PIL nell'era del centrosinistra '96-2001. Con il governo Berlusconi è salita al 53% del PIL. La famosa o famigerata Spending Review nasce da qui: tenere a freno una spesa pubblica aumentata "senza controllo" nell'ultimo decennio, un periodo di decrescita.

- "Nel periodo 1994-2001 la crescita complessiva dell’eurozona è stata pari al 20,3 per cento. L’Italia, nello stesso periodo, ha messo insieme un aumento complessivo del Pil pari al 16,5 per cento". Ma "nel periodo 2002-2013 la crescita complessiva dell’eurozona è pari al 10,1 per cento (metà di quella precedente)" scrive Giuseppe Turani nei suoi magnifici editoriali su La Nazione. Ma "la crescita complessiva dell’Italia è uguale a meno 1,9 per cento." "Il che significa che si è rotto qualcosa dentro la società italiana".  

giovedì 16 ottobre 2014

Dimezzare le Regioni, subito!

L'Italia ha uscite (spese) per 835 miliardi e 786 miliardi di entrate.Dimezzare le Regioni, subito!

lunedì 13 ottobre 2014

Burocrazia, giustizia lumaca e modelli previsionali sul banco degli imputati a Genova.

Vite umane, dal valore inestimabile, perse. Disastri inenarrabili di vite ed attività travolte dal fango. E ‪Genova‬ avrebbe speso un terzo (!) di quanto ha sborsato, a causa dei tempi-lumaca della ‪‎burocrazia‬ e della ‪giustizia amministrativa‬. Per non parlare della tragica beffa finale: il premio produttività a dirigenti che non hanno fatto nulla, pare, per mettere in sicurezza la città.

Ma sul banco degli imputati ci sono anche i modelli previsionali, che sembrano non funzionare più nell'era dei Cambiamenti Climatici. L'Italia vuole investire nel suo futuro o vuole continuare a subire i Fenomeni (dal global warming alla Globalizzazione, dall'IT alle migrazioni eccetera), lasciandosene travolgere in maniera irresponsabile; oppure il Paese vuole prendere l'iniziativa ed imparare a governare i fenomeni, in un mondo che cambia a gran velocità? L'Italia rischia "la fuga verso la deroga" e verso l'irresponsabilità...

Fino a quando abuserete della nostra pazienza?

mercoledì 8 ottobre 2014

Ma quando mai Maggie Thather ha smantellato lo Stato sociale inglese?

La ‪sanità‬ nel Regno Unito è gratuita (e funziona abbastanza bene, anche se la sanità francese e italiana sono migliori). La ‪‎democrazia‬ in Uk è solida (vedi il democratico ‪‎Referendum‬ scozzese: vi risulta che la Spagna faccia votare i barricaderi catalani?). I terroristi dell'Isis a Londra vivevano solo di ‪‎sussidi‬ statali: ‪‎case popolari‬ più mantenimento figli a carico. Il partito conservatore e lo UKIP vogliono escludere gli immigrati europei dai benefit del ‪Welfare‬ inglese: anche gli immigrati UE percepiscono il sussidio di ‪#disoccupazione‬. Chi vi ha raccontato la sòla galattica che il ‪Welfare State‬ è stato mantellato in Gran Bretagna? Chi vi ha raccontato la sòla galattica che l'Italia sarebbe meglio? Ma quando mai? Matteo Renzi vuole sostituire Padoan con ‪Yoram Gutgeld‬? Vuole sfondare il 3%, alleandosi con l'Spd e Hollande? Allora metta sul piatto: 24 miliardi per le tutele dei lavoratori (‪‎Riforma‬ del ‪Lavoro‬) + 40 miliardi di euro di tagli di ‪#‎tasse‬. Peggio di così, francamente, non può fare.

lunedì 6 ottobre 2014

Verità in tasca.

Sembra che in Italia ci sia qualcuno con la verità in tasca. E qualcuno che è sempre sprovveduto e che ci casca sempre. Ma i fallimenti e le delusioni per esponenti di ogni (ogni) parte politica, dimostrano che nessuno ha davvero pensato al Bene Comune, nessuno ha avuto una vera visione lungimirante (tranne rare eccezioni, come Tommaso Padoa-Schioppa e pochissimi altri). La corruzione dilaga, l'evasione pure, la partig'neria sconfina nella idolatria. Ognuno si è limitato a coltivare il proprio Orticello, spesso fregandosene di far funzionare la Macchina. Il risultato? Un Paese inceppato, dove la macchina arretra e consuma troppo, drenando risorse che sarebbero necessarie per la crescita.

Il prossimo Presidente della Repubblica deve essere donna.

La questione delle Dispari Opportunità (l'incompiuta emancipazione femminile) si inquadra nel nodo ancora irrisolto della storia italiana riguardante l'identità nazionale ed entro uno scenario ancor più generale di una “incompiuta democrazia”. Se scelgono le donne solo per il ‪‎Provino Tv‬, significa che il ‪Fattore D‬ è ancora lontanissimo. Per questo, spero che il prossimo Presidente della Repubblica sia donna e si conquisti il posto per meriti propri. E se è anche anti-partitocratica, ma libertaria, è pure meglio. La “cittadinanza asimmetrica”, eredità del fascismo, riceve una forte accelerazione durante la Resistenza. Ma fino al 1996 (!) rimase in vigore la sezione del Codice Rocco, secondo cui la violenza carnale ledeva la moralità pubblica e non la persona. Solo la riforma del '75 abolì le principali discriminazioni tra marito e moglie nei rapporti successori, patrimoniali e personali. Solo le marce femministe degli anni '70, sostenute dai Radicali e tanti libertari, hanno liberato le donne. Ma ancora le dispari opportunità sono un problema, e lo dimostra il fatto che non abbiamo ancora avuto una donna ai vertici delle maggiori istituzioni italiane. E il ‪Premio Donna‬ 2008 conferito a l Presidente della Camera Laura Boldrini‬, un premio calato dall'alto senza senso, dimostra che ancora oggi fanno carriera in politica solo le donne, spinte dagli uomini. Ancora oggi vince il ‪Pink Washing‬, da ‪SEL‬ a ‪Forza Italia‬, passando per il ‪‎PD‬. Forse, solo il Partito Radicale ne è in parte immune, ma perché ‪Emma Bonino‬ ha una forte personalità, grandi capacità e vocazione politica (ma a volte ha sbagliato pure lei con Pannella). Quando venne lanciato il tema del divorzio - grazie a Loris Fortuna, socialista, e al radicale Pannella - il Pci si spaccò in due. Poi, quando decise, era perfino convinto di perdere (!), tanto era distante dalla società vera. Per i diritti civili, bisogna ringraziare le donne italiane - di tutti gli schieramenti - che votarono in massa per il sì. Mica i partiti. Quelli hanno sempre cercato di mettere zizzania fra le donne. Il prossimo Presidente della Repubblica deve essere donna. A favore di vere Parti Opportunità per tutti: donne e Lgbtq. Se è anti-partitocratica e sui diritti civili libertaria, è anche meglio.

mercoledì 24 settembre 2014

Aspettiamo il Tweet con il Patto Del Nazareno

Dopo Alan Friedman, aspettiamo il genio della lampada che invierà il Tweet del Patto Del Nazareno. Farà milioni di Retweet, un boom che a San Francisco non si registrava dal Mondiale di Calcio: lo scambieranno per il Big One dalla potenza che è in grado di scatenare, misurabile su scala Richter. Una deflagrazione che verrà rinominata Scala Renzi, giusto per ricordare i Tweet che il Presidente-giovanotto inviava dall'alba al tramonto... Rampini scriverà che fa parte, anch'esso, del #LatoOscuro di #Apple e #Twitter?

La Troika ha vinto: ha salvato Spagna, Portogallo, Irlanda e perfino la Grecia uscirà in anticipo dal piano lacrime-e-sangue. L'Italia, che non ha voluto il piano della Troika, non ne ha azzeccata una: troppe tasse e nessun investimento. PorkaTroika è più attuale che mai!

lunedì 15 settembre 2014

Tagli, esuberi, licenziamenti. Perché si pota, per crescere?

Licenziare è orribile, ma quando servono dipendenti nuovi, aria fresca, giovani, innovativi talenti, che fare? Vuoi far fallire un'intera azienda? Sono questi gli interrogativi, durissimi, che assillano ogni Ceo... Ma certi tagli sono necessari, per rilanciare, poi. E tornare a crescere. Certe volte, provi a ri-motivare le truppe: ma non è possibile. E allora si procede con i tagli: non lineari. Ma tagli ad hoc. E l'azienda riparte, sui giusti binari.

giovedì 31 luglio 2014

Caso Tavecchio: Spogliati e gioca.

Tavecchio presentò un evento di calcio femminile intitolato "Spogliati e gioca". Xenofobia e maschilismo, un connubio da paura. Sì, ha ragione Albertini: Tavecchio  è imbarazzante e mette l'Italia in difficoltà.

mercoledì 30 luglio 2014

Le profezie di De Bortoli: Arriva la Troika.

Trovo surreale che un direttore di giornale si trasformi in profetica Cassandra, preveda l'arrivo della Troika, i piani lacrime-e-sangue, i tagli nella carne viva del Paese. Primo, perché a furia di invocarla, la Troika arriva per davvero. Volteggia da anni sulle nostre teste, senza doverla chiamare per nome. E se arriva, auguri. Un Paese come l'Italia che cincischia con 4 riforme, e poi delega le stesse riforme (quelle chieste nella lettera Trichet- Draghi) alla Troika, lascia perplessi per l'assenza non dico di decisionismo, ma di governance. Poi, sia chiaro: vedi l'Argentina - uno Stato capace di fare 2 default in 15 anni, depauperando sempre l'impoverita classe media (i ricchi si salvano ogni volta, alla grande) -, e capisci che tutto è possibile. Ma in effetti, c'è di che riflettere, mentre il Paese parla di canguri e si incanta coi look del ministro Boschi: a Bruxelles si faranno tante domande, insomma.

Gli americani hanno praticato molto Keynes, stampando quantità impressionanti di dollari. E cresce del 4%. Gli europei hanno fatto l'opposto (sotto i diktat della Germania): pochi euro e tanta austerità, chiacchiere a gogo. L’Italia ha già fatto troppo Keynes negli anni passati: più di 2mila miliardi di debiti. I risultati si vedono. Giuseppe Turani dice: "Bisogna diventare efficienti e soprattutto bisogna avere una ‘governance’, un governo, insomma, credibile e deciso". Che non ondeggia e non sia perplesso. Il decisionismo c'è, La ripresa, mah. Tutto ristagna, pare.

Non ha senso prendersela col governo italiano, per via delle performance economiche inadeguate (seza lilleri non si lallera, dice un proverbio toscano!). Il problema è l'‪Europa‬, dottor ‪‎Ferruccio DeBrtoli‬. ‪‎Oxford Economics‬ stima che l’‪#eurozona‬ crescerà dell’1,1 per cento fino al 2017, e poi solo dell’1,7 per cento. Gli ‪USA‬ corrono al 4%, perché gli americani sono tornati a comprare auto ed elettrodomestici, non hanno paura del futuro. Senza investimenti in grandi infrastrutture (banda larga e ultra larga!) e in ammodernamenti di qualcuna di quelli esistenti, l'Europa non gira. Se lei spera nella ‪Troika‬, è perché il trio Ue-bce-Fmi porta soldi freschi nell'economia di un Paese (in cambio di piani di tagli lacrime-e-sangue), in modo tale da stimolare la crescita. Ma poi, qualcuno paga il conto. E lo paga salato.

Principio Zero della Democrazia

Le regole del gioco sono il PrincipioZero. Se non ti piacciono le regole del calcio, giochi a tennis. Le regole della democrazia devono essere condivise con l'arco costituzionale. Se le regole fossero solo di sinistra o di destra, l'esclusione di una parte sarebbe anti democratica.

Il Patto del Nazareno non piace? Ma non si può modificare la Costituzione, dialogando solo con chi ci piace. Quella non è inclusione. Né democrazia.

mercoledì 9 luglio 2014

Piano da 50 miliardi di euro o si muore.

"Diciamo 50 miliardi di minori tasse sul lavoro da varare immediatamente, e altrettanti di minori spese spalmate su un triennio e approvate dal Parlamento con procedura d'urgenza prima di sottoporle a Bruxelles. All'Europa dovremmo chiedere di concederci di superare per due anni la soglia del 3% in cambio di un piano credibile di tagli di spese". " Poi nessun aumento dell'Iva". Ed investire subito 10 miliardi di euro in banda (ultra) larga. Il resto è fuffa.

Se non riparte la crescita (il denominatore del Rapporto Debito / PIL), si muore.

domenica 6 luglio 2014

I giornali servono a denunciare le storture, non a pubblicare le veline governative

Se le cose non girano in Italia, è perché per troppi anni i iornali - invece di servire a denunciare le storture - hanno preferito pubblicare le veline governative. Solo una stampa watchdog permette una vera democrazia.

lunedì 30 giugno 2014

I quattro Cavalieri dell'Apocalisse.

Siete preoccupati per il Califfato che metterà in discussione i confini del 1916 in Medio Oriente? Fate bene. Siete preoccupati per le mire espansioniste di Cina e Putin? Non nascondete la testa sotto la sabbia. Ma dovrebbero mettervi in allerta anche i quattro Cavalieri dell'Apocalisse, che potrebbero far sbiancare di paura perfino i sopravvissuti alla crisi 2008-2009: demografia, produttività, altissimo livello di indebitamento e scarsa inflazione.

Se vi parlano di ristrutturare il debito, non prendete il consiglio sottogamba.

lunedì 16 giugno 2014

Il Fattore D non è pinkwashing.

Le nomine ai vertici dell'Enit, dell'Istat (Alleva), della Consob (Genovese), dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia del Demanio con una significativa quota femminile, sono un buon segnale.

martedì 27 maggio 2014

Se ha voluto la bicicletta, ora Renzi pedali!

"L'Italia e' l'unico paese, con la Germania, che ha sonfitto l' euroscetticismo. Bisogna fare molto a Bruxelles, anche se sarebbe saggio puntare su obiettivi realistici e non su lunghe e difficoltose revisioni dei trattati con il rischio di aprire conflitti paralizzanti tra i vari paesi. All'Euro,come detto, dovrebbe pensarci Draghi, quindi basterebbe un po' piu' di elasticita' nella politica fiscale".

Dopo il trionfo elettorale, gli itakliani hanno regalato la bicicletta a Renzi. Anzi, una Ferrari. Ora, pedali! Riforme riforme riforme.

lunedì 26 maggio 2014

L'OPA su PD è riuscita: si torna al Monocolore PD (Postdemocristiano).

Ma perché sorprende che ‪‎Scelta Civica‬ (ora Scelta Europea) sia semplicemente scomparsa? In fondo fu la risposta (frettolosa...) al fatto che Renzi aveva perso le precedenti primarie (chiuse), vinte da Bersani. La risposta all'Opa non riuscita sul PD, allora. E, dunque, venne creato un partito-ponte, i cui voti sarebbero confluiti su Renzi as soon as possible: prima, nelle primarie di dicembre; quindi, nelle europee. Detto, questo, anch'io non avrei previsto un gap così ampio fra Pd e M5S, ma nelle ultime 48 ore ho visto votare persone che fino a 4 ore prima dicevano: "Ma no, son tutti uguali". E lì, ho capito che lo shifting era in atto, ma non avrei mai potuto prevedere l'effetto a valanga. Per lo meno, di queste proporzioni.

Comunque, su un fenomeno concordo: la volatilità del voto. Oggi, i voti ci sono, fra 12 mesi dipende solo da ciò che verrà fatto. Se cioè saranno mantenute le promesse riformatrici. Un'ultima annotazione: MisterB finito? Ma se è l'unica gamba in Senato per votare le riforme... In Italia in questo momento c'è il Monocolore (sì, ex Dc): la risposta al crollo del centrodestra (crollo di febbraio: in fondo, sommando rami e rametti, Forza Italia+Ncd tiene). Ora vi visto se Forza Italia diventerà contendibile. E se a contendere la successione a Marina ci fosse Passera?

giovedì 15 maggio 2014

Non è un complotto, Mister B! It's an internal clash of civilizations.

Invece di sbraitare al ‪complotto‬, MisterB avrebbe potuto leggere ‪PorkaTroika‬, in cui abbiamo spiegato - grazie all'illuminante prefazione di Massimo Ribaudo - che "la guerra di inizio secolo, tra capitalismi occidentali: angloamericano, nordeuropeo e mediterraneo" è "anche una guerra tra religioni umane", "tra puritanesimo, protestantesimo tedesco e cristanesimo". "An internal clash of civilizations", altroché complotto.

Scaricate Porka Troika

mercoledì 14 maggio 2014

Ma i nostri figli sono in buone mani?

Questa mattina la scuola media non mi ha avvertito che mio figlio è svenuto e ha vomitato, dopo una caduta (incidente a ginnastica). Non mi hanno chiamato. Gli hanno ordinato di fare, al volo, la verifica di aritmetica in un'ora anziché in due ore (dopo aver trascorso un'ora in infermeria). In metà tempo rispetto ai suoi compagni. Dopo un leggero trauma cranico, un ragazzo dovrebbe stare a riposo per 24 ore. Ora ha mal di testa. Mi spiace per il figlio di Udo Gümpel, vittima di malasanità, ma non mi stupisco più di nulla.

Nel primo anno di Scuola d'Infanzia mio figlio è stato vittima della salmonellosi, insieme ad altri 170 bambini. Responsabile la Mensa.

Al secondo anno di Scuola d'Infanzia abbiamo dovuto chiedere l'allontanamento di un'insegnante, perché mostrava un atteggiamento aggressivo nei confronti di bambini adottati o con handicap. (Ringraziamo la piena collaborazione della docente principale, che si accorse del problema).

Rimane il fatto che i genitori si sentono in balia del Fato.

Ma i nostri figli, sono in buone mani? 

Non lo so.

Mirella Castigli

lunedì 12 maggio 2014

L'uovo oggi o la gallina domani.

"Per chi cerca un lavoro (o per chi ha già un lavoro) l’unica garanzia è quella di vivere in un Paese in crescita e non in stagnazione da più di dieci anni". Gli errori della Cgil sono davanti ai nostri occhi. Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda: sotto 4 dei Piigs (se volte, i 4 Pigs) che, a differenza dell'Italia, hanno seguito i consigli della Troika ed ora sono in grande ripresa: "Hanno amministrato se stessi con rigore (magari sotto il dominio della troika), hanno fatto le riforme e adesso, superata la tempesta, ricominciano a correre. Noi no" (spiega Giuseppe Turani). L'Italia ha voluto "salvarsi da sola"? Ed ora crepa d'invidia e langue fra corruzione - malaffare e crescita da prefisso telefonico. E se qualcuno prova ad importare il Metodo Troika, viene subito ultracriticato. Tafazzi-style?

Basta: seguire le utopie della Cgil ci ha portato su un binario morto. Seguire quelli che non capiscono l'economia di oggi è da suicidio.


venerdì 9 maggio 2014

I Putin d'Europa

"E abbiamo capito che un'Europa fatta da 27 stati sovrani e' un'Europa fatta da ventisette Piccoli Putin". (...) "E quindi adesso abbiamo paura, di questa malattia che pure abbiamo seminato noi. Abbiamo paura quando la Germania fa una legge che richiede protezionismo, quando la Francia invoca il protezionismo, quando l'Italia invoca il protezionismo alimentare, abbiamo paura di 27 nazioni, ognuna col suo particolare protezionismo che protegge le sue aree strategiche: chi avra' il protezionismo sulle auto e imporra' criteri di sicurezza tipici dei carri armati, chi avra' il protezionismo del cibo e imporra' standard di purezza filologica , chi fara' protezionismo sulle banche, chi sul settore turistico, chi sui brevetti, chi sulle tecnologie" sempre centratissimo, Uriel.


Blog K.P.: Ventisette Piccoli Putin.

mercoledì 7 maggio 2014

Perché la Polizia tratta con 'a carogna, ma ammazza di botte Aldrovandi?

"Prendiamo di nuovo "'a carogna" e i poliziotti che ammazzano Aldrovandi. Ora, La domanda è : se le persone che si aggirano la notte con fare sospetto sono ammazzate di botte dentro o fuori alle caserme, come mai persone come i capi ultra' sono a piede libero e non si sentono mai "morti accidentali" di capi di tifoserie?" uno strepitoso Uriel.


martedì 6 maggio 2014

Innovare. Non rivoluzionare

"Airbnb è comunque migliore come interfaccia e come usabilità di qualsiasi cosa i normali Bed & Breakfast offrano al suo posto". Innovare. Non rivoluzionare.

mercoledì 23 aprile 2014

Ragazze, fate la rovoluzione: studiate!

Le ragazze devono diventaree consapevoli dell’importanza del sapere scientifico e delle competenze tecnologiche. A Roma si svolge la Nuvola Rosa, tre giorni di corsi per portare le donne nell’IT. Approfittatene!

Ragazze, fate la rovoluzione: studiate!

mercoledì 16 aprile 2014

Il Grande Complotto!

"Il Grande Complotto (...) guarda caso si svolge sempre sotto gli occhi di tutti, tranne per il fatto che un politico viene “smascherato” mentre passeggia per via Montenapoleone". Un esilarante, ma quanto mai imperdibile - per l'onestà intellettuale, ça va! - Uriel. "La pornopolitica procede per stimolazione, e lo fa come il porno: il massimo, subito, diretto, esagerato e appariscente".


martedì 8 aprile 2014

Niente avventurismi, ma sano pragmatismo.

Niente pesciolini rossi, basta "Venghino, siori, venghino", ma bagno nella realtà. I vincoli di bilancio? "Li rispetteremo, ora è nero su bianco. E questa è già un'ottima notizia, che ci mette al riparo dai pericolosi avventurismi e dai penosi velleitarismi delle ultime settimane. Questo non significa morire di austerità. La scommessa del Def è raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica non solo attraverso le manovre di contenimento del deficit e del debito, ma soprattutto attraverso la crescita del Pil sostenuta dalle riforme strutturali da approvare nel frattempo."

giovedì 3 aprile 2014

Mario Draghi superstar: verso il Quantitative Easing europeo (QE).

"La Bce non tocca i tassi ma promette di intervenire anche con il Quantitative easing se sarà necessario". Mario Draghi superstar!

mercoledì 2 aprile 2014

Un Marziano a Roma, Venezia e Berlino.

Se il solito marziano atterrasse in Italia, vedrebbe alcuni professori gridare alla "svolta autoritaria". Se atterrasse a Venezia, vedrebbe i Veneti truccare dei trattori Fiat, mascherati da carri armati, il tutto per trattenere 20 miliardi sul loro territorio. Poi, se sbarcasse in Germania, vedrebbe la cancelliera Merkel, dopo anni di riforme sul lavoro, aumentare il salario minimo.

E poi ci sono gli amanti dello Status Quo.

Quelli delle Riforme-Mai su Facebook si suddividono in tre gruppi:

a) che le Riforme italiane sono fatte da Politici Cialtroni;

b) che le Riforme fatte all'estero hanno generato drammi epocali (ma non sanno poi dirti quali, esattamente: citano confusamente la Grecia. Oppure );

c) che l'Italia non DEVE fare le Riforme, perché tanto loro sono già fuggiti per tempo all'estero. (Mors tua, vita mea?).

Quelli del gruppo A hanno ragione da vendere. Quelli del gruppo B spesso non sanno di che parlano.Quelli che appartengono a quest'ultima categoria, sono i più illogici. Uno che vive in Repubblica Ceca dice di non amare le riforme e blabla. Ma se almeno avesse consapevolezza di vivere in un Paese che fa montagne di riforme, ne trarremmo tutti vantaggio dal suo blabla anti-riforme.

L'industria principale della Repubblica Ceca è quella automobilistica che, assieme all'indotto, rappresenta un quarto del settore manifatturiero del Paese. Numeri: Pil 1,8% nel 2014, 2,2% nel 2015. Rapporto deficit/pil 2,8% nel 2014, 3,3% nel 2015. Rapporto debito/pil 47,2% nel 2014, 48,6% nel 2015. Nella Repubblica Ceca la recessione è durata più di 18 mesi, con arretramento di circa l'1,5% nel 2013.

Invece non ti racconta che la Repubblica Ceca ha ricevuto nel 2011 una promozione da A ad AA, dovuto al progetto del governo di attuare le riforme programmate in materia di pensioni, stato sociale e sistema fiscale.


martedì 1 aprile 2014

lunedì 31 marzo 2014

Esilarante!

Mentre la sinistra da salotto (ora riconvertita da tastiera) digita compulsivamente contro Renzi, c'è chi rottama la gauche au caviar. E i cinici dell'ex General Intellect. Con un colpo da maestro, Zalone.

venerdì 28 marzo 2014

L'omaggio di Le Monde e IISS a François de Rose

L'omaggio di The international institute for strategic studies (IISS) e di Le Monde a François de Rose (1910 - 2014), uno dei padri del Cern, ma non solo.





mercoledì 26 marzo 2014

CambiareVerso.

Un giornalista disse: "L'abolizione delle province? Ma non la faranno mai questi!". E io risposi: "Loro no. Ma se uscite dalla prospettiva dei caminetti romani, se si percepisce il Game over, tutta la prospettiva cambia".

Non so come finirà, ma ho sempre sostenuto che per fare una Rivoluzione Scientifica sembre un cambiamento di paradigma. "Eppur si muove", insomma.

 Ringrazio il M5S per aver portato il Game Over dentro i Palazzi romani, e ringrazio Renzi per aver rottamato i caminetti romani. Ora bisogna cambiare, in meglio, l'Europa.

martedì 25 marzo 2014

L'e-book Zero Privacy è in download

Il nostro nuovo e-book s'intitola Zero Privacy è in download su Amazon. Dedicato a tutti noi che credevamo di poter difendere la nostra "vita privata", ma un giorno siamo stati attaccati, ci hanno rubato tutte le email pvt e hanno rovinato la nostra vita su blog pubblici. Sono storie accadute a tanti, nel mirino di malintenzionati.

"Abbiamo perso la privacy salviamo almeno il buon senso..." l'incipit di Zero Privacy. Dedicato a tutti coloro che si sono visti scippare la vita e la privacy sotto i loro stessi occhi.

Dopo il caso NSA (il cosiddetto Datagate), non volete saperne di più per proteggere la vostra privacy o la considerate ormai una battaglia persa? Questo libro, in download a 99 centesimi, fa per voi.


lunedì 24 marzo 2014

François de Tricornot de Rose lascia in eredità il Cern e la sua idea di destra francese.

Muore a 103 anni, lucido, amico personale di H. Kissinger e David Rockefeller. La destra francese era casa sua. Ma François de Rose ci lascia in eredità il Cern, uno dei posti più belli e cosmopoliti del mondo dover far ricerca. Uno dei suoi ultimi articoli per Le Monde.

venerdì 21 marzo 2014

Il Pd rimpiange Berlinguer, mentre la Renzinomics fa le riforme.

Il mio ricordo di Berlinguer? Ero davvero bambina, ma lo ricordo come persona seria, gentile, colta. Però lo assocerò sempre alle domeniche a piedi, all'Austerity all'italiana: non triste, ma un'austerity anticonsumistica venata di malinconica saudade. Al contrario, associo Craxi con il boom dei consumi della Milano da Bere.

lunedì 17 marzo 2014

La sindrome del biowashball.

"E se Grillo non riesce a fare niente dal parlamento italiano con il 25%, chi spera in un titanico 3.9% sa benissimo di essere un illuso, come quelli che compravano la biowashball."

venerdì 14 marzo 2014

Porka Troika Party. I numeri della crisi italiana

Ci si chiede come mai l'Europa, con il mastino Olli Rehn, non perde d'occhio i nostri conti? Non deve stupirci. Il fatto è che “restiamo una bomba innescata nel cuore dell’Europa, perché con un rapporto debito/Pil del 133% e uno stock di debito di queste dimensioni (ndr, 2075 miliardi di euro), l’Italia ha il potenziale, se dovesse accaderle qualcosa di male, di portarsi dietro tutto il continente.” Che gli altri si preoccupino, è fisiologico.

La spesa pubblica era al 46% del PIL nell'era del centrosinistra '96-2001. Con il governo Berlusconi è salita al 53% del PIL. La famosa o famigerata Spending Review nasce da qui: tenere a freno una spesa pubblica aumentata "senza controllo" nell'ultimo decennio, un periodo di decrescita.

- "Nel periodo 1994-2001 la crescita complessiva dell’eurozona è stata pari al 20,3 per cento. L’Italia, nello stesso periodo, ha messo insieme un aumento complessivo del Pil pari al 16,5 per cento". Ma "nel periodo 2002-2013 la crescita complessiva dell’eurozona è pari al 10,1 per cento (metà di quella precedente)" scrive Giuseppe Turani nei suoi magnifici editoriali su La Nazione. Ma "la crescita complessiva dell’Italia è uguale a meno 1,9 per cento." "Il che significa che si è rotto qualcosa dentro la società italiana". 

- Secondo l'ultimo Rapporto Istat la pressione fiscale è oltre il 44%, con una famiglia su quattro disagiata.

- In Botswana, in Perù, a Tonga è più facile fare impresa che in Italia (65sima su 189, secondo Banca mondiale).

- Gli italiani preferiscono puntare il dito contro la Germania. Contro Bruxelles. Contro la Troika, invece di ammettere i guai sono originati dal "fattore interno". No, non c'è un Fattore K. Ma ci sono cause endogene: squilibri, privilegi, corruzione, mancanza di competitività, scarsa meritocrazia... Uno Stato elefantiaco come il nostro, più privatizza, meglio è.
"In almeno mezza Italia la sanità non teme concorrenti e è forse la migliore e la più completa del mondo. Ma ci sono anche sprechi a non finire."
"Fisco, lavoro e giustizia civile. Tuti e tre questi settori oggi sono una specie di caos organizzato. Le multinazionali straniere non vengono e le nostre aziende soffrono".

- Ciò che è successo a Cipro può ripetersi. I risparmi di 500 milioni di europei potrebbero essere usati per finanziare investimenti a lungo termine, stimolare l'economia, riempire il vuoto lasciato dalle banche,che hanno investito in debito pubblico gli immani prestiti della BCE.
I risparmi dei 500 milioni di cittadini dell’Unione Europea saranno usati per finanziare investimenti a lungo termine per stimolare l’economia e contribuire a riempire il vuoto lasciato dalle banche dall’inizio della crisi finanziaria». Così si legge in un documento riservato della Commissione Europea, che però la Reuters ha potuto leggere «I risparmi dei 500 milioni di cittadini dell’Unione Europea saranno usati per finanziare investimenti a lungo termine per stimolare l’economia e contribuire a riempire il vuoto lasciato dalle banche dall’inizio della crisi finanziaria». Così si legge in un documento riservato della Commissione Europea, che però la Reuters ha potuto leggere. - Fighting the wrong enemy di Paul De Grauwe, 19 May 2010: "Some countries like Greece and Italy have very high public debt levels, others such as Ireland and Spain have public debt levels that are increasing fast".

http://www.voxeu.org/article/europe-s-private-versus-public-debt-problem-fighting-wrong-enemy






- In Italia ci sono 5 Regioni (fra cui Lombardia e Toscana) ad alto tasso d'imprenditorialità, con il record d'imprese per chilometroquadrato. Ci sono 3-4 mila aziende che sono le volpi dell'export e mettono perfino i bastoni fra le ruote a Cina e Germania, in alcuni settori. "Nella meccanica non elettronica (dati Edison-Gea) il nostro attivo commerciale è di 16,4 miliardi e, cosa forse difficile da credere, siamo i terzi esportatori dopo Germania e Giappone. Nei prodotti in ferro e acciaio il nostro attivo commerciale è di 3,5 miliardi di euro e siamo secondi dopo la Cina" (Giuseppe Turani). Che dire? Basterebbe smettere di umiliare il tessuto prouttivo per tornare a crescere.

"La domanda interna nel 2013 (rispetto al 2012) è diminuita del 2,6 per cento. Gli italiani, cioè, hanno chiesto il 2,6 per cento di beni in meno. Nello stesso periodo la domanda estera è cresciuta dell’1,1 per cento".

- Nel 2013 in Italia hanno chiuso i battenti 40 aziende al giorno.


- Wef: Sulla parità di genere, l'Italia è al 71esimo posto dopo la Cina.

- L'Italia ha un economia digitale al 3%del PIL ma l'Inghilterra vola oltre il 7%. I ritardi italiani nella banda larga e nell'Agenda digitale, sono stranoti: come dimostra la fatturazione elettronica voluta da Francesco Caio, l'Agenda digitale è la vera riforma strutturale per tagliare gli sprechi.

- RITARDO AGENDA DIGITALE: Su 55 misure considerate, solo 17 sono state adottate e tra le altre per ben 21 risultano scaduti i termini .


- Perché no la Patrimoniale?
1) Un "botta da 500 o 600 miliardi" non fa ripartire., ma piegherebbe l'Italia "in ginocchio per almeno altri dieci o quindici anni".
2) "Gli italiani già non ci credevano 70 anni fa. Non si vede proprio perché debbano crederci oggi, nonostante l’arrivo di Demolition Man a Palazzo Chigi".
3) Ormai è troppo tardi: i grandi sono già fuggiti.

- Perché rimanere nell'Euro? Fatevi la domanda opposta: "Chi ci guadagnò con la svalutazione del 1992? Gli industriali veneti e George Soros. Chi ci rimise? L'export italiano. Le famiglie. I lavoratori.

- In Italia stanno entrando capitali esteri come non avveniva dal 1996. Sono i famosi capitali in fuga dagli emergenti verso i Piigs e i Paesi della periferia (i Paesi "in saldo"). Se i Piigs metteranno le ali e "torneranno a volare", è grazie ai 24 miliardi di dollari investiti nelle Borse ed azioni europee. Se l'Italia recupera in competitività, otterrà una fetta della torta. La staffetta nasce anche da questa urgenza di accelerare sul fronte riforme.

La realtà raccontata da "Fighting the wrong enemy" (letteralmente "Combattendo il nemico sbagliato):122 pagine diffuse da Mediobanca security, datate 15 ottobre 2013, firmato da Antonio Guglielmi, capo dei ricercatori dell' istituzione creditizia italiana, in cui spiega come le banche italiane si stiano preparando a quello che viene definito come un "Armageddon" dell'economia italiana, un vero e proprio "collasso".


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Pier Carlo Padoan, 64 anni, non sarà un ministro dell'Economia che va a battere pugni, con promesse fantozziane. Ma un pragmatico riformista, uno studioso OCSE, uno che può dialogare con quel mastino di Olli Rehn. Si potrà ottenere flessibilità solo se si faranno prima le riforme richieste dalla Commissione.

Padoan è pro liberalizzazioni dei servizi pubblici: vuole aumentare concorrenza nei settori dei servizi e dell’energia. Ma soprattutto aumentare la competitività. Già sostenitore della lotta alla corruzione, è a favore di una maggiore flessibilità (sia in entrata che in uscita) nel mercato del lavoro. Padoan pensa che la tassazione vada diminuita su lavoro e investimenti (anche con deciso taglio a i sussidi). Ma i tagli di tasse devono essere sempre accompagnati da tagli della spesa: "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" dicono i chimici.

PierCarloPadoan, già capo economista e vicedirettore Ocse, esperienza al FMI, ex consigliere economico nei governi D'Alema e Amato, spera nel varo di un vero e proprio mercato transatlantico, Europa-USA, per far fronte al rallentamento dei Brics. Vuole semplificare la PA nazionale e locale e la giustizia amministrativa; tagliare le tasse su imprese e lavoro, grazie a tagli di spesa. Ritiene che il sistema educativo debba acquistare efficienza, diventando più orientato al mondo del lavoro. Auspica un sistema di ricerca e innovazione integrato nel sistema europeo e globale.

L'Italia è stata ipnotizzata almeno due volte in 150 anni. Tutte le volte è finita in un disastro. Ecco speriamo che questa volta si facciano riforme, senza grandi salti nel vuoto.

"L'Italia è una macchina lanciata ad alta velocità, ma che va col freno a mano tirato" ha dichiarato Pier Carlo Padoan.  

I DANNI PROVOCATI DALLA TROIKA:
http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/content/20140307IPR38407/html/La-Troika-ha-aiutato-a-evitare-il-peggio-ma-ha-danneggiato-la-ripresa

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/13/il-parlamento-europeo-boccia-la-troika-ha-aumentato-poverta-e-disoccupazione/912795/ 



- Come faceva a sapere UBS che Matteo Renzi avrebbe preso il posto di Letta a gennaio 2014?
http://vecchiefarabrutte.blogspot.it/2014/02/come-faceva-sapere-ubs-che-matteo-renzi.html

giovedì 13 marzo 2014

La grande scommessa.

Seminerio di Phastidio.net è pessimista, Turani troppo ottimista (come Alesina e Giavazzi e Friedman, suppongo), ora arriva la doccia gelida della Bce di Mario Draghi. L'Italia, dopo 3 passati a stringere la cinghia senza fare riforme e senza imparare a spendere i fondi comunitari, sta facendo una scommessa. E, cari tutti, le scommesse - come tutti iveri broker sanno - possono andare molto bene, ma anche molto male. Se va bene, sarò felice, non sono mai stata disfattista, il "tanto peggio tanto meglio" mi fa orrore; soprattutto sarei felice per quanti hanno tirato la cinghia in questo triennio di lacrime e sangue. Però mi chiedono: "Ma se va male?". Ecco: se va male lo sappiamo già qual è la cura: "Lo scenario (...) per l’Italia resta quello di una drastica riduzione delle retribuzioni (solo in parte ottenibile da riduzione del cuneo fiscale) o un progressivo esproprio fiscale, su base prevalentemente patrimoniale. O più verosimilmente di entrambe le cose". Non nascondiamoci dietro a un dito. Ovviamente, tifo per il "lato positivo" della medaglia, perché altrimenti sarà durissima. Per tutti.

Qual è una delle tesi di fondo di PorkaTroika? Che l'economia è innanzitutto fiducia. Fiducia nel futuro: tornare a credere che domani sarà meglio di oggi. E solo chi ha visione politica per mettere olio nel motore della fiducia, ha una delle chiavi di lettura - ma una delle più enigmatiche e preziose ! - per far ripartire un'economia in stagnazione. Poi, però, non basta: evitata la catastrofe della depressione, ci vuole tutta la cassetta degli attrezzi che distingue lo Statista dal (pur simpatico) imbonitore. Della serie: bisigna uscire da Power Point e calarsi nella realtà.

La realtà raccontata da "Fighting the wrong enemy" (letteralmente "Combattendo il nemico sbagliato):122 pagine diffuse da Mediobanca security, datate 15 ottobre 2013, firmato da Antonio Guglielmi, capo dei ricercatori dell' istituzione creditizia italiana, in cui spiega come le banche italiane si stiano preparando a quello che viene definito come un "Armageddon" dell'economia italiana, un vero e proprio "collasso".


mercoledì 12 marzo 2014

Questa è una manovra di sinistra.

Se metti mille euro in tasca ai cococo e ai dipendenti sotto i 1500 euro, MisterB è finito. Se alzi le tasse sulle rendite, come chiedemmo a Prodi I e II mille volte, MisterB è finito. Questa è una manovra di sinistra. Poi, se non ce la fa, lo dirà la storia.

martedì 11 marzo 2014

Wef: Sulla parità di genere, l'Italia è al 71esimo posto dopo la Cina. Che fate, care parlmentari biancovestite?

Ora, se le donne del PD e della Pdl facessero una battaglia per la parità di genere, anche senza vestiti bianchi, in tutta la società, potremmo dar loro maggiore fiducia in futuro. Se invece il loro impegno finisse qui, in una sonora sconfitta, capiremmo che era solo l'ennesima battaglia "strumentale" (su una legge, nata storta - basta leggere Ainis -, dopo 8 anni 8 di ritardo, fra l'altro). Cosa vogliono fare - di concreto - le parlamentari per il FattoreD e la Womenomics in Italia? Cosa intendono fare, per avvicinarci alle medie europee, per abbattere il gender gap e migliorare il ranking dell'Italia nell'indice Wef sulla parità di genere? L'Italia è al 71esimo posto dopo la Cina.

martedì 4 marzo 2014

Parteggio per Della Valle, self-made man, e non per l'ereditiere Jaki Elkann

“Nella recente disputa che lo ha opposto a Della Valle, e` difficile non simpatizzare per quest’ultimo, che almeno si e` fatto da solo. Elkann ha ereditato tutto” scrive Federico Rampini.
Avremo mai un Bill Gates italiano?

giovedì 27 febbraio 2014

Le lobby che ci hanno disastrato.

"Chi ci guadagnò con la svalutazione del 1992?
- Gli industriali veneti.
- George Soros.

Chi ci rimise?
- L'export italiano.
- Le famiglie.
- I lavoratori."


Basta, grazie.

mercoledì 26 febbraio 2014

Rottamare le banche!

"#Sbanchiamoli! Fuori i Partiti dalle Banche" è una bella iniziativa dei Radicali. IlFattoQuotidiano aggiunge che ora servirebbe un Matteo Renzi delle banche, per rottamaeli, visto che perfino "e banche di credito cooperativo si rifiutano di introdurre gli elementi di trasparenza e separazione dei poteri richieste da via Nazionale" (Il Sole 24 Ore).

Rottamare le banche! Sbanchiamoli!

Questione di competitività.

DaniloTa ino sul Corriere spiega che in Italia stano entrando capitali esteri come non avveniva dal 1996. Sono i famosi capitali in fuga dagli emergenti verso i Piigs e i Paesi della periferia (i Paesi "in saldo"). Se i Piigs metteranno le ali e "torneranno a volare", è grazie ai 24 miliardi di dollari investiti nelle Borse ed azioni europee. Se l'Italia recupera in competitività, otterrà una fetta della torta. La staffetta nasce anche da questa urgenza di accelerare sul fronte riforme.

La Patrimoniale è fantpolitica. Ma anche usare i "risparmi delle vecchiette", mah.

60 miliardi della Cdp - i "risparmi delle vecchiette" - usati per rimborsare i debiti delle PA.

Renzi soffre della sindrome di Carcarlo Pravettoni come afferma Uriel?

Sia chiaro: la Patrimoniale non risolverebbe niente in Italia. Ma anche giocare coi risparmi delle vecchiette, fa impressione.

Perché no la Patrimoniale?

1) Un "botta da 500 o 600 miliardi" non fa ripartire., ma piegherebbe l'Italia "in ginocchio per almeno altri dieci o quindici anni".

2) "Gli italiani già non ci credevano 70 anni fa. Non si vede proprio perché debbano crederci oggi, nonostante l’arrivo di Demolition Man a Palazzo Chigi".

martedì 25 febbraio 2014

Che cos'è la Troika?

L’Italia non gira: il 2013 è stato l’anno peggiore (perfino del ‘90) per le vendite al dettaglio; secondo l’Istat, crolla ancora la fiducia dei consumatori; Bruxelles vede al ribasso la crescita (allo 0,6%) contro l’1,2% dell’Eurozona. La metà esatta dell'area Euro.

Gli italiani preferiscono puntare il dito contro la Germania. Contro Bruxelles. Contro la Troika, invece di ammettere i guai sono originati dal "fattore interno". No, non c'è un Fattore K. Ma ci sono cause endogene: squilibri, privilegi, corruzione, mancanza di competitività, scarsa meritocrazia...

Che cos'è la Troika? Perché volteggia sopra l'Italia, se anche Matteo Renzi non ce la farà?

lunedì 24 febbraio 2014

Il Sindaco d'Italia

Cento miliardi di promesse da mantenere? O un discorso elettorale per il Sindaco d'Italia?

Meno chiacchiere! Lavorate. Fate presto.

sabato 22 febbraio 2014

Europa, Europa!

Angela Merkel ha telefonato a Viktor Yanukovich esortandolo a mettere fine alle violenze in Ucraina. Ed ha ottenuto liberazione di Timoshenko.

Qualcuno ha chiesto un ministro tecnico all'Economia in Italia, ed ha rottamato la Renzinomics in pochi minuti.
L'Europa si farà. Per ora, forse troppo sbilanciata sulla Germania, ma sta emergendo. La cessione di sovranità sta procedendo, a tappe forzate.

Dialogo surreale fra padre e figlio nel 2040.

- Com'è nato il ‪‎governo Renzi‬?
  - Non andammo alle Elezioni, dopo il pasticcio di quelle precedenti, con un Paese diviso in tre. Al governo c'era Enrico Letta. Poi spuntarono i ‪Forconi‬. Allora ‪Squinzi‬, presidente di ‪‎Confindustria‬, iniziò a dare botte da orbi al "governo delle tasse". Poi lanciò la ‪marcia digitale‬ dei 40mila. ‪‎ReteImpreseItalia‬ si diede appuntamento a Roma per una manifestazione con 60mila imprenditori.

- E poi?
- In quei giorni ‪‎Alan Friedman‬ cercò di screditare ‪Napolitano‬, dicendo che il professor ‪#Monti‬ era stato paracadutato, per far fuori ‪‎MisterB‬, "ma non era un complotto". A quel punto, mentre il Corriere faceva marketing per Ammazzare il Gattopardo, è spuntato un file Pdf di ‪‎Ubs‬, datato 7 gennaio 2014, che auspicava l'arrivo di ‪‎Matteo Renzi‬.

 - Ma che c'entrava l'Unione delle Banche Svizzere (ubs)?
 - A saperlo!

- E poi?
- E poi Matteo Renzi divenne il Premier in pectore. Lo volevano tutti, tranne la maggioranza dei parlamentari PD. Il governo Letta si era dimesso, bypassando la parlamentarizzazione della crisi, per la terza volta dal novembre 2011. La sfiducia è diventata un optional, pare.

- Allora, Renzi ha fatto il suo governo? - "Suo" è un parolone. Voleva un ministro dell'‪‎Economia‬, ma da Bruxelles gliene hanno paracadutato un altro, un espertone dell'‪Ocse‬, ex Fmi, benvoluto da ‪‎Olli Rehn‬. E pensare che Berlusconi voleva un ministro dell'Economia che "sbattesse i pugni sul tavolo". Invece Padoan piaceva a ‪‎Merkel‬, e molto. In serata, Renzi entrò al Quirinale volendo un ministro della ‪Giustizia‬, e ne è uscito dopo due ore e mezza con un altro nome, mandando un Tweet con hashtag ‪"#‎arrivoarrivo"‬. E, a quel punto si è scoperto che aveva defenestrato Bonino, senza avvertirla, ma non si sa. - Ma allora l'Italia era commissariata? - Macché: ufficialmente, no. Però dicevano che "Renzi sarebbe stata l'ultima spiaggia", prima della ‪‎Troika‬.

- E quando siete tornati a votare?
 - Votare?

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Piano choc da 50 miliardi di taglio di cuneo fiscale.

Serve un piano choc da 50 miliardi di taglio di cuneo fiscale. Così ripartiti: 16 miliardi di Spending Review del Piano Cottarelli (già pronto) + 10 miliardi di Piano Giavazzi (ronto dal 2012) + 4 miliardi di IMU= 30 miliardi. Altri 20 miliardi di sprechi si trovano. FATE PRESTO.

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Presidenzialismo de facto.

Il bonapartista non è affatto Matteo Renzi bensì Napolitano, risoprannominato per l'occasione Napoleone. Uno che cassa ministri e li sostitusce coi suoi nomi, mandando l'aspirante Premier dietro alla lavagna, redarguito come uno scolaretto ambizioso ma poco pratico e capace. Dopo la defenestrazione di Enrico Letta (su cui la Storia sarà più benevola della Cronaca), il ricambio (generazionale e di genere) non avviene in base al merito, ma in base al manuale Cencelli da Prima Repubblica.

Renzi brucia le tappe bruciando se stesso? Lo vedremo. Il rischio c'è. Anche se ha il voto di N pariti (quanti, 9?), di cui N-1 hanno meno del 5%, se farà bene, il merito sarà di tutti; ma se fallirà, il fallimento sarà solo suo.

Di certo, se Renzi fa male, arriverà la Troika. E sarà forse una benedizione, soprattutto se libererà Padoan dai suoi vincoli dovuti all'appoggio - de facto - berlusconiano.

Speriamo che Padoan applichi SUBITO la Spending Review di Cottarelli, gettando quei 16 miliardi nel taglio del Cuneo fiscale.

Se il taglio del cuneo fiscale fosse di 50 miliardi, potrebbe perfino fare il miracolo.

Che altro dire? In Italia c'è il Presidenzialismo. Il resto sono chiacchiere.


venerdì 21 febbraio 2014

Pier Carlo Padoan‬ (ex Ocse): «Mi hanno chiamato a fare il ministro dell'Economia»

Pier Carlo Padoan, 64 anni, non sarà un ministro dell'Economia che va a battere pugni, con promesse fantozziane. Ma un pragmatico riformista, uno studioso OCSE, uno che può dialogare con quel mastino di Olli Rehn. Si potrà ottenere flessibilità solo se si faranno prima le riforme richieste dalla Commissione.

Padoan è pro liberalizzazioni dei servizi pubblici: vuole aumentare concorrenza nei settori dei servizi e dell’energia. Ma soprattutto aumentare la competitività. Già sostenitore della lotta alla corruzione, è a favore di una maggiore flessibilità (sia in entrata che in uscita) nel mercato del lavoro. Padoan pensa che la tassazione vada diminuita su lavoro e investimenti (anche con deciso taglio a i sussidi). Ma i tagli di tasse devono essere sempre accompagnati da tagli della spesa: "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" dicono i chimici.

PierCarloPadoan, già capo economista e vicedirettore Ocse, esperienza al FMI, ex consigliere economico nei governi D'Alema e Amato, spera nel varo di un vero e proprio mercato transatlantico, Europa-USA, per far fronte al rallentamento dei Brics. Vuole semplificare la PA nazionale e locale e la giustizia amministrativa; tagliare le tasse su imprese e lavoro, grazie a tagli di spesa. Ritiene che il sistema educativo debba acquistare efficienza, diventando più orientato al mondo del lavoro. Auspica un sistema di ricerca e innovazione integrato nel sistema europeo e globale.

L'Italia è stata ipnotizzata almeno due volte in 150 anni. Tutte le volte è finita in un disastro. Ecco speriamo che questa volta si facciano riforme, senza grandi salti nel vuoto.

"L'Italia è una macchina lanciata ad alta velocità, ma che va col freno a mano tirato" ha dichiarato Pier Carlo Padoan.

 

Il suo peggior nemico.

A me l'editoriale di Manfellotto è piaciuto. Soprattutto il finale. Perché il vero nemico di Metteo Renzi è l'ubriacatura del successo. E se rileggesse la storia (non quella edulcorata e patinata, ma quella reale) del suo adorato Steve Jobs, contornato sul finale da yesmen, lo capirebbe. E l'Italia non è Apple, sia chiaro. Mentre il PD sta diventando acronimo di Paracadutati Deludenti.

giovedì 20 febbraio 2014

Come faceva a sapere UBS che Matteo Renzi avrebbe preso il posto di Letta a gennaio 2014?

Ripeto la domanda ad Alan Friedman: Come faceva a sapere UBS che Matteo Renzi avrebbe preso il posto di Letta a gennaio 2014?

Questo file PDF di UBS è autentico o è un fake?

Pagina 4 rigo 8: "Last but not least, unless ‪‎Matteo Renzi‬ manages to materially change the reform situation in ‪Italy‬, the most important peripheral country will likely see less wiggle room for negotiating its 2015 budget with the EU Commission".

E a pagina 10: "(...) Italy is far behind Spain, Portugal and Greece when adjusting for the difficulty of reforms. This paralysis will likely lead to more pressure from the EU Commission for the country to reduce its government debt-to-GDP ratio to 60% of GDP, which will likely limit the leeway for the 2015 budget at the least, unless Matteo Renzi manages to turn around the reform path. This will be difficult before the European elections in May 2014 and the Italian elections, which we expect to take place in the first half of 2015".

UBS spera nel deprezzamento del costo del lavoro per aumentare competitività.

La data del file ‪‎Ubs‬? ‪‎Gennaio 2014‬. C'era Letta e "stava sereno". O no?

Il rischio del bluff.

Ieri ha perso l’Italia. Ed ha guadagnato punti, pensate voi!, il Grande Assente: MisterB, che al confronto – udite! udite! – appariva come uno Statista. La verità è che alla radice del declino italiano c’è l’allontanamento dalla democrazia liberale. E ieri è andata in scena la scarsa serietà di un Paese in coma, commissariato de facto. La democrazia parlamentare è in mano a tre extraparlamentari, ognuno per motivi suoi (due, perfino, pregiudicati).

P.S: “I 7 minuti a quattr’occhi tra Renzi e Berlusconi sono più preoccupanti dei 9 minuti di scazzo tra Grillo e Renzi, ma alla luce del sole” (Antonio Padellaro). Ebbene sì: se ieri Renzi ha balbettato con Grillo, un giullare delirante che fa show, temiamo che sia fatto asfaltare pure da MisterB. Con le terrificanti conseguenze per la credibilità del Paese che tutti paventiamo.

Allora, che fare?

MarioDraghi e la BCE pensano che sia urgente per l’Italia “fare le riforme”. Ma le Riforme ormai inderogabili - che rimangono priorità (purché siano ben fatte), è ovvio - hanno tempi lunghi per aver un impatto sull'economia. In realtà oggi l’Italia ha urgente necessità di liquidità per uscire da quel mix di bassa-crescita-bassa-inflazione in cui si è infilata (rischiamo la deflazione se non la stagflazione, ovvero la Sindrome Giapponese)!

Le Banche hanno avuto tantissimo, ma l’Economia reale è rimasta a bocca asciutta. In Europa la ripresa è ancora debole, fragile e non allineata, mentre la disoccupazione oltre il 12%. Finora l’austerità ha prodotto alti costi sociali, politici ed economici, perché ha puntato più sull’ aumento delle tasse invece che sulla Spending Review. Adesso servono meno tasse in cambio di meno spese del governo. Il tutto, mentre l’Euro Tower deve spezzare il più in fretta possibile il legame tra debito sovrano e istituti di credito.

Però la PA italia è a dieta: il dimagrimento sta proseguendo. Ora deve diventare più efficente grazie alla rivoluzione digitale.

Quello che è da tagliare sono le partecipate degli Enti Locali.

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