martedì 30 marzo 2010

Fattore D/ Più donne a Wall Street

Pink revolution is the solution? Difficile a dirsi, ma la Womenomics avanza. Ma se Tim Geithner vuole più donne a Wall Street, un motivo ci sarà.

"Ci sono profonde disparità per le donne nella finanza e nelle imprese e la comunità economica dovrebbe avere un forte interesse nel rimuovere tale gap" afferma Geihner.

Il Fattore D contro la recessione esiste, eccome.

[Fonte: IlSole24Ore.com]

domenica 28 marzo 2010

Il capitale erotico

Dimanticate il Capitale di Marx e il femminismo classico. L'eros è stato messo al microscopio da Catherine Hakim, docente di sociologia alla London School of Economics. Erotic Capital (Il capitale erotico) spiega il sex power e il potere del sex appeal nelle società evolute.

Da leggere: "L'eros? Capitale ad alto valore" di Christopher Caldwell.

mercoledì 24 marzo 2010

Berlusconi invita Bresso a non specchiarsi. A quando la mela avvelenata?

Non gli bastava aver insultato Rosy Bindi in diretta Tv ("Lei è più bella che intelligente"). Non gli bastava aver invitato le giovani ragazze albanesi (''Faremo un'eccezione per chi porta belle ragazze" negli sbarchi dei clandestini). Non era sufficiente essere stato definito dal proprio avvocato l'utilizzatore finale. Non era abbastanza la saga di Noemi, D'Addario eccetera.

No, ha voluto strafare: ha attaccato Mercedes Bresso "Sapete perché - dice - Bresso è sempre di cattivo umore? Perché al mattino quando si alza e si guarda allo specchio per truccarsi, si vede. E così si è già rovinata la giornata".

Il governatore uscente del Piemonte ha risposto con ironia:
"Verrebbe da dire che è solo una battuta mal riuscita, per due motivi: prima di tutto perché, per la verità, io sono sempre di buon umore, è difficile trovare una mia foto in cui non sia sorridente. E poi perché quanto a trucco, ne uso poco, ne ho meno bisogno di Berlusconi. Sono più giovane e meglio conservata, anche senza lifting".

Dopo lo specchio, a quando la mela avvelenata? Ormai sembra di vivere non nel Paese delle Meraviglie, ma in quello di Biancaneve. Dove di nani e ballerine, sono fin troppi.

martedì 23 marzo 2010

Il Diavolo (s)veste Prada?

Terry Richardson, il fotografo di The Cal 2010 e guru del luccicante mondo della moda, viene accusato di molestie sessuali alle modelle ritratte. Le modelle costrette a rapporti non voluti sarebbero giovanissime e spesso dell'Est (alcune neanche parlano una parola di inglese...). Storia di ordinaria violenza?

No. Jezebel , che ha tirato in ballo le accuse, punta il dito contro i direttori di patinatissime testate giornalistiche come Anna Wintour (lei, il Diavolo veste Prada). Wintour "ha spesso assoldato il fotografo per Vogue. Non potevano non sapere, secondo la testata web".

La violenza contro le donne non avviene solo in periferia, fuori dai garage a notte fonda o in famiglie disagiate. Ma anche nei posti più glamour dove nessuno se lo aspetterebbe.

[Fonte: Corriere della Sera]

Fattore D nella presidenza Obama

A fare la differenza nella politica del Presidente Usa Barack Obama è una donna: Nancy Pelosi, la vera artefice del compromesso per ottenere il sì alla riforma sanitaria degli Stati Uniti. Laddove avevano fallito gli uomini (da Roosevelt a Clinton), c'è voluto il pragmatismo e la capacità di tessere tele (e disfarle se il caso!) di una donna. Non è Penelope, ma si dà il caso che ne conosca tutti i trucchi.

Erica Jong dice di lei: "Le donne non sono emotive, ma pragmatiche e capiscono il valore del compromesso e delle alleanze nella pratica di governo. Per cambiare il mondo non ci si può arroccare".

Ancora convinti che il Fattore D non sia la vitamina del cambiamento? Yes, we can :)
M. C.

giovedì 18 marzo 2010

Ma le donne no. Letture

Caterina Soffici ha dato alle stampe Ma le donne no (Feltrinelli) un libro in cui spiega perché in Italia le donne sono le ultime in tutto, perché nei sondaggi le ragazzine, alla classica domanda "Che farai da grande?", rispondono 1. la velina, 2. non so (e il non so ci preoccupa di più! Chi ha rubato loro i sogni?), e perché proprio in Italia sia scoppiato il caso della donna-tangente (un primato ben poco invidiabile...).

Altra lettura è Pensare l'impossibile di Anais Ginori (Fandango).

L'Italia è ferma sulle gambe e imbalsamata? Ma sono sempre più le donne che ci provano a sparigliare le carte e a dare una scossa :)

martedì 16 marzo 2010

Dare del gay è reato

Dopo la recentissima sentenza della Cassazione che ha stabilito che è diffamazione dire "serve un uomo" (al posto di una donna) in ambito lavorativo, ora la suprema corte, attraverso la sentenza n. 10248, dice che è reato dare del gay a qualcuno con l'intenzione di denigrarlo.
[Fonte: IlSole24Ore.com]

Ma c'è chi non vuole essere né uomo né donna. Oltre il trangender: NOgender?

lunedì 15 marzo 2010

Lo spettro dell'Eugenetica sulla lotteria degli ovuli. La trappola dei "figli perfetti"

Premessa. Scrivo da mamma: il figlio "perfetto" non è un'illusione, è peggio (eugenetica di hitleriana memoria? Una trappola mortale?). I figli non sono "nostri", ma sono "cittadini del mondo". Tagliare il cordone ombelicale, non è facile, ma obbligatorio: l'autonomia e la libertà dei figli è la nostra mission fin da subito; ma diventa un'orizzonte quasi impossibile se cediamo, fin dal concepimento, a fare "figli perfetti" partecipando alla lotteria degli ovuli.

Che cos'è la folle lotteria degli ovuli? Lo spiega Adriana Bazzi sul Corriere della Sera: "Compri l'ovulo, donato da ragazze americane". Lo shopping prevede informazioni sul grado di istruzione della donatrice, sulla professione e perfino sulla «razza» (quando Einstein ci ha spiegato che l'unica razza è quella "umana" e Cavalli Sforza ci dovrebbe aver istruito sulla pericolosità di questo concetto-falso).

Ovviamente, la genetica è molto più imprevedibile e ribelle delle signore dedite alla "selezione genetica": il "figlio perfetto" non nasce neppure scegliendo il miglio partner possibile, perché più del DNA conta il contesto (l'ambiente). Figuriamoci scegliendo un grumulo di dati da un database.

Ma chi cede all'eugenetica, forse dice qualcosa di sè che m'inquieta: non vuole correre il rischio di avere un figlio libero ed autonomo, capace di camminare e correre con le proprie gambe, in grado di imparare dalle proprie e altrui esperienze, di avere senso critico, di scegliere con la propria testa, di diventare colto e affrontare con fiducia il mare aperto del mondo. La signora dell'eugenetica non vuole sentire lungo la schiena il brivido dell'aleatorietà della vita, ma neanche farsi sorprendere dal gusto della serendipity (scoprire quanto un figlio sappia stupirci a ogni età, fin dai primi giorni di vita, anche - e proprio - quando compie le azioni più distanti da noi!).

L'autunno di queste signore non vorrà mai farsi raggiungere dal profumo della primavera dei figli imperfetti ma vivi. Che dire loro? Carpe diem, imparino a cogliere l'attimo invece che a impostare solo piani quinquennali già falliti nell'Urss sovietico. Con i figli una snella, condivisa e flessibile roadmap vale più della "nazista lotteria degli ovuli".

M.C.

venerdì 12 marzo 2010

Dalla Cassazione vietato discriminare le donne

"Per quel posto serve non una donna, ma un uomo" non è solo una frase inelegante, bensì un reato. Reato di diffamazione. Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione (sentenza n.10164) che segna lo stop al reato di genere.

Vietato discriminare le donne. Punto.

[Fonte: Repubblica.it]

mercoledì 10 marzo 2010

Oscar a Kathryn Bigelow.... per i 58 portati senza bisturi

Senza essere passata dal chirurgo, ma in forma smagliante, Kathryn Bigelow è la prima donna a prendere i due Oscar che veramente contano: per il film e la regia con The Hurt Locker. Oscar fino a settimana scorsa appannaggio degli uomini.

Di Kathryn Bigelow abbiamo amato Point Break e Strange Days, quindi sappiamo che sa trattare temi non femminili con uno sguardo originale e non convenzionale.

Certo, il suo sguardo non butolinico ma nature, alla serata degli Oscar, ci ha consolate anche un po': si può essere 60enni di successo a Hollywood anche senza bisturi.

domenica 7 marzo 2010

Ada Byron, prima donna informatica, e il dilemma di Emma Bonino

È un 8 marzo simbolico, cupo e anche un po' "scivoloso" quello che si sta per consumare in Italia. La prima sfida al vertice di un'importante Regione, come il Lazio della (quanto mai ex, nell'era della globalizzazione) caput mundi Roma, è (o era?) tutta al femminile: Renata Polverini versus Emma Bonino. Due donne, come abbiamo già sottolineato, lontane dagli stereotipi televisivi di quest'Italia che non vuole più donne nei Cda, che accresce il Gender Gap a ogni passo e dove il Fattore D è una vitamina (indigesta!) e non una chiave per l'Exit strategy.

Nei giorni scorsi abbiamo assistito ai disastri commessi dal Pdl nella presentazione delle liste elettorali. Disastri "rimediati" con un Decreto che è una ferita (anche se c'è chi dice sia il male minore...) in un'Italia dai mille lacci e lacciuoli, ma dove la Dura Lex sed Lex, è solo per chi non ha i soldi per un buon avvocato.

Ora Berlusconi ha ottenuto il suo scopo: un Decreto Legge, più che interpretativo, retroattivo per riammettere le liste bocciate. Ma Emma Bonino, parafasando Amleto ("C'è del marcio in Danimarca!"), si chiederà: Presentarsi o non presentarsi?

La decisione di Emma Bonino è sua. E apparterrà alla sua (nostra) storia, ma anche alla sua coerenza politica. Una decisione che andrà rispettata: anche perché è difficilissimo decidere in poche ore, e il ritiro rappresenterebbe un sonoro schiaffo alla già sconquassata democrazia italiana...

Ma ci permettiamo di offrirle un suggerimento per questo 8 marzo lastricato di macerie: una lettura. Forse le servirà ripercorrere le orme virtuali di Ada Byron Lady Lovelace, figlia di Lord Byron, il poeta romantico che, alla notizia della rivolta greca contro i turchi nel luglio 1823, incurante del proprio stato di debolezza fisica, si unì ai ribelli e appoggiò la causa greca, contribuendo finanziariamente al reclutamento di un reggimento.

Lord Byron morì di febbre a Missolungi nel 1824, prima ancora dell'inizio dei combattimenti veri e propri. Ma lasciò ai posteri oltre a tante poesie e all'ideale di "eroe romantico" per eccellenza, anche qualcosa di più prezioso: Ada Byron ovvero Lady Lovelace, la prima donna informatica.

Nel 1842 Ada contribuì alla progettazione dell Macchina Analitica elaborando un algoritmo che oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia. Ancora oggi molte software house hanno battezzato con il nome di Ada i loro prodotti (compreso un famoso software di e-learning italiano). E addirittura l’immagine di Ada può essere vista sull’ologramma di autenticità dei prodotti Microsoft [Fonte: Scacco al Web].

Ada, abbandonata dal padre Lord Byron a pochi mesi dalla nascita (non lo rivide mai più), ha contribuito a fondare l'Information Technology (IT), e per questo motivo è protagonista di un romanzo Cyber-Punk: La macchina della realtà (The Difference Engine), 1990, scritto da William Gibson e Bruce Sterling.

Ecco, in questo folle e visionario romanzo (che suggeriamo come lettura-sciogli-dubbi), in cui Karl Marx governa a Manhattan e la Gran Bretagna ha un impero coloniale tenuto con il pugno di ferro, si prevede che nel futuro gli uomini saranno succubi di un'Intelligenza artificiale. Forse fra le righe della letteratura, che ha offerto scenari e tanti spunti agli hacker di tutto il mondo, Emma, orfana della Legge (uguale per tutti), come l'orfana Ada, saprà trovare il bandolo della matassa delle proprie scelte. Trovare il filo di Arianna (un'altra abbandonata in Nasso, da un altro uomo, Teseo...). Almeno, glielo auguriamo.

Buon 8 marzo, soprattutto a tutte le donne abbandonate (dalla legge, da un uomo, da un figlio, da un padre, dalla sorte...): la biografia di Ada in fondo ci insegna a guardare al futuro con fiducia. Perché la nostra storia è solo nelle nostre mani, nella nostra creatività e nelle nostre menti (intuito e talento compresi: scoprire quale, spetta a noi!). Il resto è ...solo tattica :)

sabato 6 marzo 2010

La disoccupazione maschile supera quella femminile. Però non nei Cda

Da gennaio la disoccupazione è un problema soprattutto maschile. E non c'è di che gioire, ovvio: disoccupato o disoccupata, è brutto per tutti. Però, per la prima volta, c'è stato il "sorpasso rosa": il tasso dei senza lavoro tra le donne dell'Unione europea è inferiore a quello tra gli uomini (Eurostat).

Ovviamente l'Italia va ancora controcorrente. In Italia il Gender Gap non viene scalfito, anzi: il Belpaese è uno dei paesi europei con la più ampia differenza nel tasso di disoccupazione: donne al 9,8% contro il 7,7% degli uomini.

E questo si riflette nella Corporate Governance. Roger Abravanel spiega a pagina 47 del Corriere della Sera che la vittima del mancato varo del codice di autodisciplina del Codice di autoregolamentazione per le società quotate a Piazza Affari, è stata la proposta di più donne nei Cda (Consigli di amministrazione) italiani.

"È dimostrato che i consigli "misti" sono di migliore qualità. (...) E non perché si è "amici delle donne", ma perché si è "amici del merito" ricostituente fondamentale per le nostre aziende" (meritocrazia.corriere.it).

Ma non è andata così: il Fattore D è proprio una vitamina indigesta nel sistema-paese Italia?

mercoledì 3 marzo 2010

Tra neomatriarcato e figli di papà: l'unica via d'uscita è la sana follia di Alice in Wonderland?

"Da tre anni più donne che uomini ottengono titoli di studio liceale, universitario e post-universitario. Entro il 2018 accadrà in tutte le facoltà, da lettere a ingegneria. Il declino del maschio sta alterando l'equilibrio tra i sessi, sta mettendo sotto pressione l'istituto del matrimonio". Ma se l'uomo perde terreno, la donna non avanza: «Le donne finiscono per accollarsi tutte le responsabilità, figli, casa, lavoro - dice Bradford Wilcox, docente in Virginia - non è il risultato che aveva in mente il movimento per l'emancipazione della donna». "Il neomatriarcato può innescare una spirale di povertà". Non è così che le donne americane avevano immaginato il proprio futuro. (Fonte: IlSole24Ore.com)

L'Ocse rivela intanto un record (negativo!) italiano: in un caso su due il reddito dei genitori influisce sulla vita degli eredi. Un genitore laureato è meglio di un'assicurazione sulla vita: "Da adulto, guadagnerà almeno il 20 per cento in più del figlio di non laureati". La sindrome del figlio di papà non tramonta mai? (Fonte: Repubblica.it).

Di fronte a un diluvio di notizie che inquietano (classismo nel Dna senza ascensore sociale... lancette all'indietro dell'emancipazione femminile...), vogliamo concludere con una nota di cauto ottimsmo. Da Alice in Wonderland del matematico Lewis Carroll in versione gotico-visionaria in salsa Tim Burton: "sarà Alice la padrona del proprio futuro, sarà ancora lei a salire su una nave alla volta dei mari ignoti della Cina"...
Ecco: un pizzico di lucida follia e paradossi matematici, per finire meglio la giornata :)

lunedì 1 marzo 2010

Google tinge di rosa l'Information Technology

Google sbarca a Firenze per promuovere l'informatica al femminile.

Si terrà dal 25 al 29 ottobre 2010 a Firenze l'ACM Multimedia 2010 International Conference e per questa occasione Google lancia un bando apposito per incoraggiare il coninvolgimento delle donne nei progetti informatici.

Google_female Termine: 21 marzo per presentare contributi alla conferenza internazionale, mentre la deadline per iscriversi gratuitamente come inviata scientifica di Google alla conferenza e beneficiare di un rimborso di trecento euro per le spese di viaggio scade il 27 settembre 2010.

[Fonte: Blog Sacco al Web by ITespresso.it]